Influenza aviaria

Protezione delle vie respiratorie ed influenza aviaria

L’influenza aviaria è una malattia virale che colpisce volatili selvatici e domestici che, una volta infettati, eliminano il virus in grandi quantità attraverso le feci e le secrezioni respiratorie; i virus dell´influenza aviaria, di solito non infettano direttamente l´uomo. Il virus può sopravvivere nei tessuti e nelle feci di animali infetti per lunghi periodi, soprattutto a basse temperature (oltre 4 giorni a 22°C e più di 30 giorni a 0°C) e può restare vitale indefinitamente in materiale congelato. Al contrario, è sensibile all’azione del calore (almeno 70°C) e viene completamente distrutto durante le procedure di cottura degli alimenti. Al momento, la sua trasmissione è stata dimostrata soltanto da animali infetti all’uomo ed è correlata al contatto stretto con animali vivi infetti e/o con le loro deiezioni, mentre non c´è alcuna evidenza di trasmissione da uomo a uomo, né di trasmissione attraverso il consumo di carni avicole o uova. Al fine di impedire l’introduzione della malattia nel territorio comunitario, a seguito dell’insorgenza della medesima in numerosi Paesi asiatici, la Commissione Europea e il Ministero della Salute hanno disposto:- il divieto di importazione dalla Thailandia di carne di pollame e prodotti derivati (la Thailandia era l’unico Paese, tra quelli interessati dall’epidemia, autorizzato ad esportare carne di pollame verso la Comunità europea)- il divieto di importazione di uccelli ornamentali e da voliera da tutti i Paesi interessati dall’epidemia. Va inoltre precisato che nessuno dei Paesi asiatici interessato dall’epidemia è stato mai autorizzato ad esportare pollame vivo di interesse zootecnico nell’Unione Europea.

Domande frequenti

Che cos'e l'influenza aviaria e come si possono riconoscerne i sintomi?

È una infezione virale che può interessare gli uccelli selvatici e domestici come polli e tacchini, causandone la morte. È causata da virus influenzali di tipo A che possono infettare anche altri animali quali maiali, cavalli, delfini, balene e l'uomo. Dopo un periodo di incubazione di circa sette giorni, la sintomatologia può variare da un quadro simil-influenzale a forme più gravi, caratterizzate da infezioni oculari, quadri polmonari particolarmente gravi, che possono mettere a rischio la vita.

Quali sono i virus influenzali?

I virus influenzali sono classificati in tre tipi: A, B e C, quest'ultimo con scarso rilievo epidemiologico per l'uomo, poiché causa solo raramente casi sporadici ed epidemie. I virus influenzali di tipo A possono essere suddivisi in sottotipi sulla base delle loro proteine di superficie – emoagglutinina (HA) e neuraminidasi (NA). Si conoscono 15 sottotipi. Mentre tutti i sottotipi possono circolare fra gli uccelli, è noto che solo tre sottotipi di antigene H (H1, H2 ed H3) e due sottotipi di antigene N (N1 ed N2) circolano, o hanno circolato, anche nell'uomo. Il virus influenzale di tipo A può causare infezioni severe in alcune specie animali, inclusi uccelli, maiali, cavalli, delfini e balene. Il virus influenzale che infetta gli uccelli è chiamato “virus dell'influenza aviaria”. Gli uccelli sono una specie importante poiché tutti i sottotipi conosciuti di virus influenzale A si sono diffusi fra uccelli selvatici che vengono, pertanto, considerati l'ospite naturale del virus influenzale A. I virus dell'influenza aviaria, usualmente, non infettano direttamente gli uomini né si trasmettono, normalmente, da persona a persona.

Come si infetta l'uomo?

Usualmente, i virus dell'influenza aviaria non infettano gli uomini; tuttavia, sono state riportate segnalazioni di infezioni umane. L'uomo può infettarsi con il virus dell'influenza aviaria a seguito di contatti diretti con animali infetti (vivi o morti) e/o loro escrezioni (feci, urine, saliva e secrezioni respiratorie), mentre non c'è alcuna evidenza scientifica di trasmissione attraverso il consumo di carni avicole o uova dopo accurata cottura (70 °C).

Quanto tempo può sopravvivere questo virus nell'ambiente?

In genere la “vita” di ciascun virus dipende da diversi fattori ambientali, quali la temperatura e l'umidità e varia molto da virus a virus; in condizioni ottimali, per esempio in ambienti molto umidi e freschi, il virus dell'influenza aviaria potrebbe sopravvivere anche alcune settimane.

Come viene trasmessa l'influenza aviaria e come si può limitarne la diffusione?

Come qualsiasi altro tipo di virus: tramite contatto con saliva, secrezioni nasali e feci o tramite inalazione nei momenti in cui il virus potrebbe trovarsi disperso nell'aria. Nella maggior parte dei casi l'infezione avviene tramite contatto con pollame infettato (dal momento che la maggior parte dei volatili con cui abbiamo a che fare rientrano in questa categoria) o superfici contaminate. Partendo dal presupposto che bisognerebbe evitare il contatto con gli uccelli infettati o le superfici contaminate, si può cercare di prevenire il pericolo prestando attenzione all'igiene delle mani e degli ambienti in cui viviamo.

Esiste un rischio potenziale che il virus dell'influenza aviaria, l'H5N1, possa rendersi responsabile di pandemia influenzale?

Tutti i virus influenzali mutano. È possibile che anche il virus dell'influenza aviaria, l'H5N1, subisca una mutazione tale da acquisire la capacità di infettare gli uomini e diffondersi da persona a persona.

La trasmissione dell'influenza aviaria può avvenire da persona a persona?

Ad oggi gli organismi di vigilanza hanno segnalato solo una limitatissima percentuale di contagi avvenuti tramite contatti personali, ritenendo comunque questo evento altamente improbabile nelle condizioni attuali.

Che tipo di dispositivo di protezione individuale (DPI) deve indossare chi per lavoro si trova a contatto con la malattia?

Gli operatori che abitualmente hanno a che fare con volatili infetti dovrebbero indossare almeno un respiratore certificato secondo la normativa EN149 di categoria FFP2 (50630 ; 50631; 50641) o superiore(50651). Naturalmente, oltre alle mascherine, vanno indossati guanti usa e getta, abbigliamento protettivo, occhiali di protezione in modo da escludere tutte le possibilità di contagio. I DPI usa e getta devono essere smaltiti secondo la normativa vigente, mentre i DPI riutilizzabili devono essere puliti e disinfettati. In ultimo, ma non meno importante, dopo avere tolto i DPI occorre disinfettare molto bene le mani.

I pazienti affetti da influenza aviaria devono indossare una mascherina chirurgica?

Chiunque sia sospettato di aver contratto l'infezione dovrebbe essere isolato ed indossare una mascherina chirurgica in modo che non contribuisca alla diffusione del contagio per via aerea.

Che tipo di dispositivo di protezione personale (DPI devono indossare gli operatori sanitari?

In accordo a quanto indicato dal CDC (Centers for Disease Control and Prevention) e la WHO (World Health Organization) statunitensi, a causa dell'incertezza sulle modalità di trasmissione della malattia, le precauzioni da prendere devono essere identiche a quelle adottate in caso di Sindrome Respiratoria Acuta Severa (SARS). Quindi guanti, abbigliamento protettivo, protezione degli occhi e protezione respiratoria certificata N-95 NIOSH (standard statunitense) o EN143 P2 - EN149 FFP2 (standard europeo).I modelli ICEA che rientrano in questa categoria sono : 50630; 50631 ; 50641.I DPI usa e getta devono essere smaltiti secondo la normativa vigente, mentre i DPI riutilizzabili devono essere puliti e disinfettati. In ultimo, ma non meno importante, dopo avere tolto i DPI occorre disinfettare molto bene le mani.

Che differenza c'è tra un respiratore certificato come DPI ed una mascherina chirurgica?

I respiratori che hanno ottenuto la certificazione come DPI sono progettati per contribuire a ridurre l'esposizione degli utilizzatori alle particelle sospese nell'aria, quindi ne impediscono l'ingresso nell'organismo. Lo scopo primario di una maschera chirurgica invece è quello di impedire che le particelle biologiche espulse dall'indossatore si diffondano nell'ambiente. Esistono mascherine mediche che sembrano sigillare strettamente il viso ma che in realtà non sono state progettate per proteggere l'utilizzatore dai rischi dispersi nell'aria di conseguenza non dovrebbero essere indossate in sostituzione ai respiratori approvati come DPI (fare sempre attenzione in questo caso che sul respiratore sia apposta una marcatura CE di 3^ categoria così composta: CE+Numero Organismo di certificazione).

I normali respiratori proteggono da batteri e virus?

I respiratori sono progettati per ridurre l'esposizione di chi li indossa ai rischi da agenti chimici o biologici dispersi nell'aria. Gli agenti biologici sono particelle che possono essere filtrate dai filtri per polveri con la stessa efficienza delle particelle non-biologiche che hanno le stesse caratteristiche fisiche (dimensione, forma, ecc.). Diversamente dalla maggior parte delle particelle presenti in ambiti industriali, per gli agenti biologici non è stato fissato nessun limite di esposizione, perciò indossare un respiratore permetterà di ridurre l'esposizione al virus dell'influenza aviaria, ma non non eliminerà il rischio di contrarre l'influenza aviaria.

I respiratori usa e getta possono essere scambiati fra le persone?

Assolutamente no. I respiratori usa e getta non devono mai essere scambiati.

È possibile riutilizzare il respiratore dopo l'uso?

I respiratori usa e getta non devono e non possono essere puliti o disinfettati per un successivo riutilizzo: occorre infatti eliminare il respiratore subito dopo l'uso secondo quanto stabilito dalle normative vigenti. Esistono in commercio alcuni respiratori riutilizzabili che invece possono essere disinfettati con una soluzione delicata di acqua e candeggiante (0,1% ipoclorito di sodio).

Quanto è importante la tenuta del respiratore?

La tenuta è molto importante: se si indossa un respiratore che non ha una perfetta aderenza al volto,le particelle sospese nell'aria possono penetrare tra il bordo di tenuta della maschera ed il viso e raggiungere la zona di respirazione. Bisogna quindi avere l'accortezza di controllare la tenuta del respiratore prima di entrare in un ambiente contaminato ed adottare alcuni piccoli accorgimenti: mantenere il viso ben rasato in modo che barba, baffi lunghi e basette non creino spessore tra il viso ed il facciale e diminuiscano l'efficienza del respiratore.

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